Patch test per i produttori di cosmetici, ecco quando eseguirlo

Perché il “patch test” risulta fondamentale per ogni azienda che produce cosmetici? Questo strumento serve ad assicurare che ciascun articolo posto sul mercato sia sicuro oltre che efficace. La sicurezza dei prodotti cosmetici rappresenta una priorità assoluta per i produttori e un diritto per i consumatori. Nel nostro approfondimento vogliamo fornirvi una panoramica completa su questo test e sul suo ruolo chiave nel garantire l’affidabilità degli articoli di bellezza e cura del corpo.

1. PATCH TEST, COS’È E COME SI EFFETTUA

Il termine “patch test” si riferisce a un metodo scientifico accurato, destinato a valutare se specifici ingredienti o prodotti finiti causano reazioni indesiderate sulla pelle. Si effettua tramite l’applicazione di allergeni, chiamati apteni, in occlusione sulla cute in condizioni standardizzate. Tale procedura è indispensabile per mantenere gli elevati standard di sicurezza richiesti nell’industria cosmetica e prevenire potenziali problemi prima che un prodotto raggiunga il consumatore.

Tramite l’applicazione su un’area della pelle di una piccola quantità di sostanza presente su un patch, si provvede a monitorare la comparsa di eventuali reazioni negative. I patch utilizzati possono essere da 20 a 150 e consistono in dischetti non assorbenti.

Quali allergeni testare?

Gli apteni più significativi da testare possono essere quelli indicati dalla European Society of Contact Dermatitis (ESCD) oppure dalla Società Italiana di Dermatologia Allergologica Professionale e Ambientale (SIDAPA). Ulteriori serie possono essere integrate nei test finalizzati ad approfondimenti diagnostici e in presenza di determinati sospetti clinici. Principalmente si indagano la dermatite allergica da contatto (DAC) e la dermatite irritativa da contatto (DIC).

2. A COSA SERVE FARE IL PATCH TEST?

L’industria cosmetica ricorre abitualmente a test che consentano di identificare preventivamente qualsiasi reazione allergica o irritativa che un prodotto potrebbe causare. Ad esempio, un’azienda che sta sviluppando una nuova crema idratante potrebbe scoprire, grazie al patch test, che uno degli ingredienti provoca irritazione in una percentuale significativa di volontari. Oppure, grazie a questo esame approfondito su una nuova crema anti-invecchiamento contenente un nuovo complesso di peptidi, si può verificare se quest’ultimo presenta rischi di irritazione per alcuni tipi di pelle.

Ciò permette al produttore di modificare la formula prima del lancio sul mercato, evitando l’insorgere di probabili inconvenienti, anche gravi. Inoltre, consente di dichiarare il claim “dermatologicamente testato”, in caso di assenza di reazioni avverse.

3. CHI ESEGUE I PATCH TEST?

Questi test sono condotti da laboratori specializzati, equipaggiati con le più moderne tecnologie, come quello messo a disposizione da HBJ Group. Il nostro team di esperti, infatti, collabora strettamente con le aziende cosmetiche per elaborare protocolli di testing personalizzati e assicurare che ogni prodotto venga esaminato in base a rigorosi standard di sicurezza.

Per fare un esempio, nel caso di una nuova linea di rossetti il nostro laboratorio potrebbe condurre patch test specifici per valutare la reazione della pelle a seguito dell’utilizzo del prodotto. In tal modo si potrà avere la certezza che il prodotto finale sia sicuro per il consumo, e potrà essere definito “dermalotogicamente testato”.

Il processo di testing dermatologico

Testare dermatologicamente un prodotto significa sottoporlo a una serie di esami accurati per verificare la sua compatibilità con la pelle. L’applicazione di patch contenenti il prodotto su un gruppo di individui selezionati, seguita da un’attenta osservazione delle possibili reazioni cutanee, permette di valutare le risposte della cute con un punteggio che va da 0 a 4 in termini di gravità. Le zone del corpo maggiormente esposte ai sensibilizzanti sono il viso, il collo, le mani, le ascelle e i piedi. Il sintomo più comune di reazione è il prurito, mentre nei casi gravi si avverte dolore e si arriva all’impotenza funzionale.

Immaginiamo, ad esempio, di dover sottoporre a verifiche una nuova crema idratante. I ricercatori applicheranno piccole quantità del prodotto su diverse aree della pelle dei volontari e monitoreranno eventuali segni di rossore, prurito o eruzioni cutanee. Queste potrebbero infatti indicare una reazione allergica o irritativa.

4. PRODUTTORI ATTENTI ALLA SICUREZZA DEI CONSUMATORI

Effettuare test accurati dei prodotti cosmetici è anche una pratica che sottolinea l’impegno di un’azienda verso la sicurezza e il benessere dei suoi clienti. Questi esami contribuiscono a costruire un rapporto di fiducia e trasparenza tra i produttori e i consumatori. Collaborando con laboratori specializzati e adottando protocolli di test specifici le aziende cosmetiche possono garantire che i loro prodotti siano non solo innovativi ed efficaci, ma soprattutto sicuri per l’uso quotidiano. HBJ Group è in grado di supportare le aziende proprio nella costruzione di protocolli specifici sulla base delle loro necessità. Eseguiamo test sia su ingredienti che su prodotti finiti al fine di determinare la presenza di sostanze indesiderate o ritenute rischiose per il consumatore, come per esempio i metalli pesanti.

Un approccio proattivo alla sicurezza del prodotto protegge i consumatori e rafforza la reputazione e il successo a lungo termine del marchio nel competitivo mercato cosmetico.