Food grade, quali verifiche effettuare per il packaging alimentare

Nell’ambito del settore alimentare, una delle priorità assolute è garantire che ogni prodotto che raggiunge il consumatore sia sicuro e di alta qualità. In passato abbiamo parlato dell’HACCP ma anche il packaging gioca un ruolo determinante in questo processo, poiché deve rispettare gli standard di qualità definiti come “food grade”.

Nel nostro articolo spiegheremo cosa comporta questo standard, le normative ad esso legate e le implicazioni specifiche per le aziende che operano nella produzione alimentare.

1. Food grade. Cosa significa grado alimentare?

Tramite il concetto di “grado alimentare” si identificano quei materiali adatti al contatto diretto con gli alimenti. Tali materiali devono essere capaci di prevenire contaminazioni e, allo stesso tempo, di non rilasciare sostanze potenzialmente dannose quando entrano in contatto con il cibo. Il food grade individua quindi una serie di requisiti stabiliti da enti normativi internazionali e nazionali, tra cui l’FDA negli Stati Uniti e l’EFSA in Europa. Questi standard sono continuamente aggiornati per rispondere alle nuove scoperte scientifiche e alle esigenze di sicurezza alimentare.

2. Cos’è il food grade per il packaging?

Il packaging destinato all’uso alimentare non è soltanto una barriera fisica tra il cibo e l’ambiente esterno ma anche un mezzo attraverso cui si possono garantire o compromettere la freschezza e la sicurezza del contenuto. L’uso di materiali appropriati nel packaging è essenziale per:

  • preservare le proprietà organolettiche e nutritive degli alimenti;
  • proteggere i prodotti da agenti contaminanti esterni, come microrganismi, ossigeno e umidità;
  • evitare interazioni chimiche pericolose tra il packaging e il cibo contenuto.

 

Il food grade del packaging alimentare, dunque, specifica che tutti i materiali utilizzati sono idonei e sicuri per il contatto diretto con gli alimenti e non presentano rischi di tossicità o contaminazione chimica che potrebbero trasferirsi al cibo.

Verifiche essenziali per il packaging alimentare

  1. Analisi di migrazione specifica. Questi test controllano che nessun componente del packaging migri negli alimenti in quantità pericolose.
  2. Valutazione di conformità alle normative. È fondamentale che tutto il packaging rispetti le normative specifiche del Paese di vendita, che includono limiti su certe sostanze e requisiti di etichettatura.
  3. Prove di resistenza e durabilità. Si verifica che il packaging possa sostenere stress fisici senza degradarsi o rompersi, compromettendo il contenuto.

3. Quali sono le normative UE per gli imballaggi alimentari?

Le normative dell’Unione Europea su questo tema sono molto rigide e dettagliate, con lo scopo di proteggere i consumatori e garantire pratiche uniformi in tutti gli Stati membri. Il Regolamento (CE) n. 1935/2004, ad esempio, specifica che i materiali destinati a venire a contatto con gli alimenti non devono cedere ai prodotti sostanze in quantità tali da costituire un pericolo per la salute umana, né alterare la composizione degli alimenti in modo inaccettabile.

I materiali in linea con i principi del “grado alimentare”

Partendo dagli standard europei, la disciplina in questione contempla dei materiali caratterizzati da qualità che garantiscono la non manomissione o alterazione degli alimenti. Tra questi rientrano:

  • le gomme,
  • gli elastometri,
  • le plastiche,
  • la ceramica,
  • i polimeri di nuova generazione,
  • il silicone.

L’Italia in particolare disciplina anche l’uso dell’acciaio inox e dell’alluminio. Ci sono anche dei materiali da imballaggio e rivestimento che non sono espressamente disciplinati e per i quali si devono effettuare delle verifiche di idoneità di volta in volta, tramite appositi test.

4. Che cosa si intende con food safety?

Un altro termine ora diffuso nel settore è “food safety” o sicurezza alimentare. Questo sta a indicare un insieme di pratiche e standard volti a minimizzare i rischi di contaminazione degli alimenti lungo tutto il ciclo di produzione, dalla fattoria alla tavola. Si tratta di un concetto particolarmente pertinente al packaging, dato che un contenitore inadeguato può diventare una fonte di contaminazione. Pertanto, assicurare che il packaging sia di grado alimentare è un pilastro della food safety.

5. Cosa significa 100% food grade?

Quando un prodotto è etichettato come “100% food grade”, significa che ogni singola parte del materiale utilizzato nel packaging è stata verificata e certificata per essere sicura per il contatto diretto con gli alimenti. Questo livello di certezza è particolarmente importante in prodotti che richiedono alti standard di purezza e sicurezza, come quelli destinati ai neonati e ai bambini.

6. Supporto nell’adeguamento agli standard del settore alimentare

L’industria alimentare è una delle più vaste e diversificate e spazia dai grandi produttori internazionali di alimenti confezionati ai piccoli artigiani locali che preparano prodotti specializzati. Per tale ragione, rappresenta il motore dell’innovazione in termini di sicurezza, qualità e sostenibilità del cibo, con un focus costante sul miglioramento delle pratiche di produzione e packaging, per garantire la massima sicurezza alimentare.

HBJ Group, anche grazie all’operatività del proprio laboratorio, fornisce supporto qualificato alle imprese che vogliano aderire agli standard richiesti dal settore, anche per quanto riguarda il grado alimentare del confezionamento.